Storia delle esplorazioni Zona 1-100
Le prime notizie storiche sulle cavità
della Zona ci sono state tramandate dal Conte Corrado Mola in un
manoscritto del 1571, nel quale descrive minuziosamente il complesso
ipogeo della grotta dei Saraceni presso Ottiglio Monferrato, illustrando
con ricchezza di particolari l'altare dedicato al culto del Dio
Mitra.
Le prime esplorazioni speleologiche documentate risalgono solo alla
metà degli anni '50. Negli anni 1960-61 Santacroce del Gruppo
Speleologico Piemontese (GSP) opera una serie di scavi archeologici
nella Grotta dei Saraceni, stendendone una accurata relazione.
Nel marzo 1963, al culmine di una intensa attività esplorativa
sul territorio, il Gruppo Speleologico del CAI di Acqui Terme esplora
e rileva la Tana di Morbello e le cavità minori nelle vicinanze.
Nel 1978 Pastorino e Pedemonte, del Gruppo Speleologico Issel di
Genova, scendono e esplorano parzialmente il Pozzo del Negrin sino
a quota -60.
Nel 1979 Villa e Agazzini del GSP sono ancora nella Tana di Morbello,
dove stendono un nuovo rilievo valutando lo sviluppo in 236 metri.
Nel 1984 il Gruppo Speleologico CAI Acqui e il Gruppo Grotte Novara
(GGN) della Sezione CAI dell'omonima città, intraprendono
una vasta e approfondita ricerca di cavità e documentazione
storica sul territorio.
Nel 1985 il Gruppo Speleologico CAI Acqui esplora interamente e
rileva il Pozzo del Negrin raggiungendo il fondo a -107 metri.
1984-1995. Vengono rinvenute dal Gruppo Grotte Acqui (nuova denominazione
del Gruppo Speleologico CAI di Acqui Terme) e dal Gruppo Grotte
Novara (GGN) 18 nuove cavità e vengono delimitate,
al fine di agevolare studi approfonditi, le aree con fenomeni speleogenetici
notevoli.
In queste aree, descritte nella pagina "Attività"
nella sezione attività di ricerca, è tutt'ora in corso
una sistematica attività di campagna al fine di reperire
nuove cavità.